Emilia-Romagna è una regione ricca e fertile del nord Italia e una delle regioni vinicole più prolifiche del paese con oltre 58.000 ettari.
Il patrimonio viticolo dell'Emilia-Romagna risale addirittura al VII secolo aC, collocandola tra le più antiche regioni vinicole d'Italia. La vite qui fu introdotta dagli Etruschi e successivamente adottata dai Romani, che utilizzavano la Via Emilia (da cui la regione prende il nome) per trasportare il vino tra le sue città. I vitigni qui utilizzati per molti secoli erano del La vite è scivolosa specie piuttosto che il Vite da vino oggi utilizzato in tutto il mondo. Dalle uve derivano le famose varietà di Lambrusco dell'Emilia-Romagna La vite è scivolosa specie.
Oggi, circa il 15 per cento del vino prodotto in Emilia-Romagna rientra nelle circa 20 DOC della regione e solo una piccola parte nelle sue due DOCG. Questo è molto più alto delle prolifiche regioni meridionali dell'Italia come la Puglia e la Sicilia, dove quella cifra è più vicina al quattro per cento.
La produzione vinicola dell'Emilia-Romagna si divide equamente tra bianchi e rossi, i vitigni dominanti sono Malvasia e Lambrusco, Trebbiano, Barbera, Bonarda e ovviamente Sangiovese. Una grande percentuale di queste uve viene utilizzata anche per produrre vini spumanti frizzante o spumante, di cui i più notevoli provengono dalle cinque DOC Lambrusco di Salamino di Santa Croce, di Sorbara, Grasparossa di Castelvetra, Modena e Reggiano. Nonostante il suo ampio portafoglio di noti vitigni italiani e internazionali (Chardonnay, Pinot Blanco e Cabernet Sauvignon sono utilizzati sia nei vini varietali che nelle miscele), l'unicità dell'Emilia-Romagna deriva dai suoi rari vini DOC locali. (© Wine-Searcher)